sabato 24 maggio 2014

#Myselfiestory e Zubb: Artemisia Gentileschi



6 maggio 1611. E'questa la data che fa differire Artemisia Gentileschi dalle altre donne pittrici di cui abbiamo parlato. Anche lei figlia di un pittore (Orazio Gentileschi), anche lei la più dotata della prole (ha tre fratelli maschi). Eppure la sua storia è diversa.

Artemisia ha forse diciotto anni quando viene violentata da un pittore, il Tassi, che sta lavorando assieme ad Orazio, suo padre. La vita della figlia d'arte cambia; il Tassi è già sposato ed un matrimonio riparatore è impossibile. Orazio Gentileschi denuncia Agostino Tassi; il processo è uno vero e proprio scandalo nella Roma del tempo. Dopo vicende giudiziarie rocambolesche, Agostino viene condannato e deve allontanarsi da Roma. 
Orazio organizza per Artemisia un matrimonio riparatore e la pittrice, la cui fama continuava a crescere, si reca a Firenze; ha quattro figli dal marito ed una figlia naturale. Roma non accoglierà più con favore quella che è considerata dalla critica una delle migliori pittrici della storia. Troppo scandalo, troppo rumore.

Artemisia viaggia, in cerca di commesse. E dipinge. Dipinge. Dipinge a Roma, a Bologna, a Firenze, all'estero. E'una famosa ritrattista, ma solo una delle sue opere è rimasta a noi, conservata a Bologna.

Dipinge anche temi bibilici, come la celeberrima Giuditta che decapita Oloferne. L'uomo è riverso a letto, e con serena forza Giuditta sta procedendo alla sua vendetta. 

Nel volto dell'eroina molti vedono il ritratto di Artemisia. 

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